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Indicazioni sulle Trascrizioni

dei documenti relativi al Comune di Baselga di Piné

presenti nell'Archivio Provinciale di Trento

Il lavoro di trascrizione è partito dalla voglia dei sottoscritti Luciano Grisenti e Oss Papot Lucia di leggere integralmente i documenti presenti presso l'Archivio Provinciale di Trento e relativi al Comune di Baselga di Pinè.

Non ne abbiamo trascritti alcuni e precisamente gli “Estimi” e il “Libro per notare li pegni per via di per forza” in quanto i primi sono già chiari nella grafia e ancor di più il libro dei “per forza”.

La trascrizione, che ha tra l'altro lo scopo di velocizzare la lettura, è sotto forma cartacea ma anche digitale, facilitando quest'ultima la ricerca delle tematiche o curiosità.

Questo lavoro è finalizzato ad una divulgazione più larga possibile dei documenti stessi, rivolto alle persone non specializzate, arrivando finanche agli studenti di secondo grado della scuola primaria. Siamo consapevoli che il documento in sé non è sostituibile, pertanto consigliamo chi volesse fare una ricerca approfondita e precisa di tener conto dei testi originali.

Infatti nella trascrizione da noi eseguita possono esserci errori tra l'altro di interpretazione di qualche parola di cui ci scusiamo fin d'ora con i lettori.

Abbiamo infine adottato nella trascrizione i criteri di Mauro Nequirito riportati di seguito, anche se questi a volte ci saranno sfuggiti.

 

Ringraziamo il Direttore dell'Archivio Provinciale di Trento dott. Armando Tomasi che ha concesso di poter effettuare le trascrizioni e di poter portare al grande pubblico questi documenti e il dott. Carlo Bortoli per le sue preziose indicazioni.

Estate 2017

Criteri adottati nelle trascrizioni

Nella trascrizione dei documenti ci si attiene ai criteri enunciati dal dott. Mauro 
Nequirito a pag. 10 e 11 della Premessa al testo “A norma di Regola. Le comunità di 
villaggio trentino dal Medioevo alla fine del '700” a cura di Mauro Nequirito, Provincia 
Autonoma di Trento, Servizio Beni Librari e Archivistici, Quaderni /1, 2002.
“ Si è operata la scelta... di rimanere il più possibile aderenti al testo e dunque fedeli 
al documento riprodotto... .
Unici interventi operati, per una maggior leggibilità, sono stati quelli di adeguare 
all'uso corrente segni grafici quali apostrofi, accenti e virgole, di togliere le maiuscole 
superflue e di sciogliere le abbreviazioni ( inclusi i segni a mò di serpentina o di accento 
sistemati sopra una parola per indicare appunto un'abbreviazione ottenuta tralasciando una o
più lettere: es. : hano = anno, pnte = presente, ecc. ).
Sono stati invece conservati alcuni elementi tipici della grafia del tempo, anche se 
discrepanti rispetto alla effettiva pronuncia di allora:
– la “j” ( es. : proprij );
– “ tio/ tia/ tie/ tii”, da pronunciarsi, come nel latino eccleziastico, “ zio / zia / zie / zii” 
(es.: notitia = notizia ):
– la “h” davanti alle vocali “a/o/u” ( es.: habitano);
– la “h” tra la “c” e le vocali “a/o” ( es. : anticha) e tra la “g” e la “a” ( es.: borreghari);
– tutte le espressioni dialettali e ciò che oggi sarebbe considerato errore grammaticale 
(es.: le doppie inutili o quelle assenti, le errate separazioni sillabiche, l'unione di due 
vocaboli o la frammentazione di un vocabolo unico ecc.).”
Da parte nostra abbiamo ritenuto importante intervenire sulla punteggiatura mettendo
tra l'altro dei punti non presenti nel testo originale, per permettere una maggiore 
comprensione. 
Nella stampa abbiamo rispettato la distribuzione dei testi inserendo anche le pagine 
vuote e ricorrendo in alcuni casi alla grafia rimpicciolita dei caratteri

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